24 febbraio 2022. L’aggressione militare della Russia all’Ucraina è entrata drammaticamente nella nostra quotidianità. La copertura mediatica, la vicinanza geografica, i molti legami personali hanno reso particolarmente presente a noi questa guerra. Le preoccupazioni e le angosce degli adulti si sono intrecciate con quelle dei bambini e dei ragazzi. E la guerra ha bussato anche alle porte delle nostre aule.
Negli ultimi due anni, la pandemia da Covid-19 ha interrotto l’ordinarietà dell’esperienza scolastica amplificandone però i problemi: una didattica troppo spesso trasmissiva, il fenomeno preoccupante della dispersione scolastica implicita, il ruolo della socialità, un crescente malessere che incrementa le problematiche legate alla salute mentale...
Anche la guerra provoca la scuola, e quanti si occupano a vario titolo di educazione; la sua logica di violenza e di sopraffazione interroga l’esperienza scolastica sul piano delle relative finalità e dell’educare. Per una scuola che vuole non tanto trasmettere conoscenze, ma promuovere competenze per la vita formando cittadini attivi, consapevoli e responsabili, la guerra si pone come una realtà che mina il senso profondo dell’educare in una prospettiva personalizzante, democratica e inclusiva.
Queste ed altre importanti riflessioni e osservazioni sono contenute nel presente volume di RicercAzione, sia nella sezione “Ricerche”, ricca di contributi di spessore, che nella variegata sezione “Esperienze e riflessioni”, oltre alle stimolanti segnalazioni della sezione “Recensioni”.