“Improvvisare per imparare a sentirci irripetibili”: un pronome personale che incarna allo stesso tempo la riflessività rivolta a ciascuna/o (io?), e quella rivolta al plurale (noi?). È quel “ci” che ricorda l’essere che ci-è, e allo stesso tempo co-originalmente un essere-con gli altri. Un invito (una provocazione?) quindi aperto a tutte/i e a ciascuna/o, nessun escluso. Il presente contributo vuole offrire una riflessione di natura pedagogico-progettuale che mette al centro il concetto di “irripetibilità”, la sua relazione con l’improvvisazione, e lo sfondo integratore dell’equità e del ben-essere, a scuola (nel mondo?). Un percorso di Ricerca-Formazione (R-F) rivolto ai docenti - qui proposto in fase di progettazione - basato su un’originale prospettiva che punta l’attenzione sul meshwork, il reticolo, per valorizzare l’irripetibilità degli intrecci che caratterizzano le nostre vite e che ancor più sottolineano la loro unicità e diversità.
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