L’articolo descrive una ricerca volta a favorire gli apprendimenti attraverso l’utilizzo di strategie didattiche supportate da tecniche di attivazione del sistema attentivo-esecutivo. Partendo dall’expertise dei docenti, sono stati inseriti nella progettazione didattica alcuni modelli pedagogici della psicologia cognitiva e altri paradigmi di estrazione neuroscientifica sulla gestione degli stati attentivi. La ricerca, realizzata in quattro Istituti Comprensivi della provincia di Trento, ha coinvolto sette classi prime di scuola primaria e un numero totale di 105 alunni suddivisi in quattro classi sperimentali (28 femmine e 26 maschi) e tre classi di controllo (31 femmine e 20 maschi) di età media pari a 6,9 anni. L’esperienza ha avuto lo scopo di introdurre una didattica curriculare che fosse più accessibile e inclusiva, ottenendo altresì dei risultati interessanti per quanto riguarda gli apprendimenti. Le attività e i materiali proposti all’interno dell’orario curricolare alla totalità degli alunni delle classi sperimentali hanno integrato alla stimolazione degli aspetti modulari (lettura, scrittura, calcolo) il potenziamento degli aspetti esecutivo-attentivi. All’interno di ogni proposta didattica è stato sempre esplicitato quali fossero sia le competenze e gli obiettivi curricolari perseguiti sia i sotto-processi mnestici e attentivi potenziabili e funzionali all’apprendimento stesso. La significatività statistica osservata nelle classi sperimentali rispetto alle classi di controllo ha interessato sia gli apprendimenti di lettura, scrittura e calcolo sia i processi mnestici e attentivi che a essi sottostanno e che sono necessari per il raggiungimento di sempre migliori livelli di automatizzazione e consolidamento degli apprendimenti di base.
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