La presenza di importanti divari territoriali ha caratterizzato la storia del Paese sin da tempi molto lontani. La diffusione delle ricerche comparative internazionali ha permesso di quantificare l’entità di questi divari anche nel settore dell’istruzione. A partire dal 2019 l’Italia dispone di una misura standardizzata censuaria su alcuni apprendimenti di base al termine della scuola secondaria di secondo grado (Italiano, Matematica e Inglese). Pur trattandosi di una misura parziale, essa ha consentito una maggiore granularità nello studio dei divari territoriali, introducendo il concetto di dispersione scolastica implicita, intesa come quota di allievi che non hanno raggiunto i traguardi attesi in nessuna delle discipline osservate. Grazie alla predetta granularità dei dati è stato possibile
fornire una prima misura dei divari territoriali all’interno delle due maggiori metropoli dell’Italia settentrionale: Milano e Torino. Emergono dati molto preoccupanti che mettono in luce fragilità negli apprendimenti molto consistenti anche all’interno di queste due città che, invece, dovrebbero rappresentare un’avanguardia anche nel settore dell’istruzione. Il presente lavoro mostra la necessità di approfondire dinamiche poco visibili che potenzialmente possono compromettere la coesione sociale di un territorio.
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