La capacità di discriminare contenuti validi e fonti attendibili nelle ondate ininterrotte d’informazioni e di messaggi che inondano i nostri giorni, non è più un’opzione. È ormai una delle competenze globali destinate a imporsi come indispensabile nel patrimonio individuale di competenze; una conquista necessaria per ogni cittadino e un’esigenza insopprimibile per il benessere di una società. Si affaccia un ennesimo compito aggiuntivo per la scuola o si tratta di una declinazione attuale della sua responsabilità?
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